Problema risolto alla Grande!

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Grande scalpore ed attenzione ha suscitato in questo inizio di estate la questione degli sbarchi a Marina Piccola, qualcuno forse ricorderà che ne avevamo già parlato sul giornale alla fine dello scorso anno, questione che anche se apparentemente risolta  lascia spazio per alcune riflessioni. Ovviamente guardando la questione in maniera secca “sbarchi si o sbarchi no” non c’è partita,  è chiaro e non è mai stato negato che la cosa andava affrontata, poi se è stata risolta o non risolta è tutto da vedere.

Una prima riflessione che ci porta all’attuale: nel citato articolo dello scorso anno del giornale precisavamo che stavamo parlando ed analizzando la questione degli sbarchi autorizzati, cioè sottoposti  anche ad una disciplina di orari, mezzi  e numero persone, noi ci auguriamo che l’azione dell’amministrazione messa in atto lo scorso giugno sia stata indirizzata a rimuovere tutti gli sbarchi non solo quelli delle famose compagnie che facevano la domanda tutti gli anni, in pratica vogliamo augurarci che dopo aver sopportato giorni di blocco navale, dopo aver immagino contribuito ad aumentare gli sbarchi a Marina Grande, almeno a Marina Piccola non sbarchi più nessuno; sbarcare nel senso che comprendiamo tutti, perché 10 persone a gozzo per 9 gozzi fanno sempre il totale di una barca con 90 persone, non abbiamo al momento, come dire, letteratura a riguardo magari a settembre qualcuno potrà raccontarci come è andata dalle parti dello Scoglio delle Sirene.

Chiarito che non è in discussione se l’amministrazione ha fatto bene sul tema degli sbarchi una riflessione però su come è stata gestita la cosa forse andrebbe fatta, può capitare a volte come a scuola, almeno ai miei tempi così si diceva, risultato giusto procedimento sbagliato. A tal riguardo allora facciamo un passo indietro.

Ai meno attenti dobbiamo ricordare che la questione Marina Piccola, cioè richiesta sbarchi ed autorizzazione , è qualcosa che si trascina da anni, secondo usato costume italiano, qui Capri forse non ha primato, è una sperimentazione che dura da più di dieci anni. Da un punto di vista amministrativo un così lungo periodo per forza come minimo un tantino di aspettative deve averle generate nelle compagnie  interessate agli sbarchi, come si dice “ie nun è poss’ vedè”, però manco siamo stati chiari!

Non in un lontano passato ma un po’ più di anno fa, 9 aprile 2014, il Sindaco allora in carica in merito agli sbarchi emanava un ordinanza contingibile ed urgente che ben diceva : CONSIDERATO che il flusso turistico scaturente da tali accosti, proveniente dagli alberghi della Costiera, è di notevole importanza e da considerarsi tra quelli tradizionali che giungono sull’Isola visto che avviene da diversi anni, RITENUTO che il negare gli approdi a Capri sarebbe di grave danno oltre che all’economia dell’Isola all’immagine dell’Isola” (cfr Ordinanza n. 46 – prot. 7081)

Gli sbarchi venivano autorizzati con queste premesse, sfido chiunque nelle vesti delle compagnie interessate a non sentirsi importanti per Capri, non dobbiamo dimenticare che un Sindaco nell’esercizio delle proprie funzioni  parla e scrive per nostro nome – nel senso di tutti noi.

Certo i tempi cambiano così come le amministrazioni e ciò che per qualcuno era di notevole importanza adesso diventa invasione, ciò che prima giovava all’economia ed all’immagine adesso crea l’effetto opposto, vi prego però di non fraintendermi sto solo riflettendo sullo stato d’animo che abbiamo generato noi nei cuori delle compagnie, giusto per non rimanere esterrefatti se poi protestano.

La nuova amministrazione cambia idea ed è legittimo, peccato però che un suo prima atto ufficiale sia stato lo scorso anno il rinnovo delle concessione agli sbarchi, per ben due volte, e nel farlo non poteva non sapere che questo avveniva da anni, che avveniva anche con premesse importanti, ecc. ecc..

Ora quale è il punto,  a novembre dello scorso anno, finita l’ultima concessione, secondo me non dovevamo trattare le compagnie che sbarcavano a Marina Piccola come delle emerite sconosciute o come si tratta chi si incontra per strada per la prima volta, ritengo si doveva esercitare quasi un dovere istituzionale nel convocarle e chiarire che rendendosi conto del lungo passato ecc. ecc. nuove valutazioni amministrative legittime portavano a non voler ripetere l’esperimento ecc. ecc. e pertanto si doveva considerare chiusa l’era degli sbarchi.

Creare l’incidente nel senso portare la cosa così per le lunghe, trincerarsi dietro al fatto che la concessione aveva un termine ed è scaduto e, ripeto, con tutto il trascorso che si è raccontato, lasciando stare come la pensiate, ma secondo voi non era ovvio che questi protestassero?  Gli abbiamo dato anche la possibilità di farlo a giugno e non a novembre, quale è stato il risultato?  Si son dovuti tutti impegnare a trovare una soluzione che magari a novembre non era dovuta, terminando un contratto tra le parti nel normale rispetto reciproco e chiarificatore.

Mio parere quindi che la cosa andava gestita in maniera diversa  esercitando nei tempi dovuti giusta autorevolezza senza aspettare che la cosa si complicasse ed arrivare ad esercitare l’autorità quando poi quest’ultima è sempre più difficile da applicare quando si è dato modo, e questo pure lo abbiamo detto, di creare delle mini economie e rischi di impresa. Con tutta la simpatia che amo riconoscermi di fronte a certi problemi, la sola tesi che “Capri è nostra” è giuridicamente debole, non basta.

Al momento forse dobbiamo aspettare il 31 agosto, termine di scadenza  della concessione allo sbarco a Marina Grande, per riaprire il discorso in generale dei flussi, per ora certamente abbiamo meno sbarchi a Marina Piccola e più sbarchi dell’altra parte, problema risolto alla Grande!

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