Comune unico: uniti fa la forza o uniti per forza?

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Se sembra facile è dura, se sembra difficile è fottutamente impossibile!   (legge di Murphy – teorema di Stockmayer)

Non vi è alcun dubbio: grande suggestione suscita l’idea di avere a Capri un comune unico che vorrebbe dire, al netto di mire egemoniche, non un “solo” comune ma ciò che viene fuori dall’unione dei due comuni, e già qui dovrei correggere il mio incipit, più corretto dire: idea di avere sull’isola di Capri; ma davvero lo si vuole? E’ possibile realizzarlo?

La questione prima da porsi è che il quesito non è: invece di fare due comune vi andrebbe di farne uno solo? Qui i due comuni li abbiamo già con delle loro identità ben precise ed anche con visioni di gestione e prospettive ben legittimamente distinte.

Nella banale riflessione costo/beneficio saremmo tutti portati a dire unirsi conviene, al tavolo di trattative saremmo tutti portati a dire vis unita fortior, ma siamo veramente convinti sia così, siamo cioè convinti che unire in un unico comune sia la formula?

Vediamo qualche costo/beneficio a favore, si parla ad esempio di un’unica società per i rifiuti, qui il concetto però secondo me viene mal posto, cioè viene vista un’unica società come ovvia conseguenza del fatto che vi è un solo comune, ma una unica società si può fare anche avendo i due comuni distinti, l’unione dei comuni in questo caso sarebbe condizione sufficiente ma non necessaria.

Il primo vantaggio quindi che potrebbe venirci dall’unione possiamo già averlo tout court , ne parlino le due amministrazioni e presumo trovino subito un accordo, diavolo vogliono addirittura unirsi! Certo per i malevoli in ascolto se il problema rifiuti non è gestione ma controllo come si fa ad unire?

L’unione ci avvantaggerebbe al tavolo di trattative con enti sovracomunali! Io pensavo che “du gust se meglie che uan”, perdonate ma due sindaci che a proposito, ad esempio, dei collegamenti marittimi dicono esattamente le stesse cose, perché loro dicono le stesse cose spero,  sono meno credibili di uno solo?

Dovrebbero poi porsi delle scelte di campo su alcuni temi che hanno visto più che divisi direi distanti i due comuni: ad esempio per le “macchinette mangiasoldi” uno è stato preciso e deciso l’altro no, non è un problema decidere un regolamento macchinette se uniamo i comuni, ma prima di unirsi quale principio deve prevalere? Unire si ma non facciamo nascere ibridi!

Certo un solo comune non dovrebbe litigare per la spartizione percentuale della tassa di sbarco, è ovvio che l’unione qualcosa di buono lo porterebbe!

Per il tema posto certo bisognerebbe aprire un confronto pubblico ampio e puntuale per evitare che monti il sospetto che l’agognata unione non sia la ricerca di opportunità di sviluppo ma stia diventando una strategia politica non trovando strade di confronto, ecco perché dovremmo anche porci la domanda: uniti fa la forza o uniti per forza?

Paolo Federico

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