Caro Sindaco, ci dia retta. Meno televisione e più libri…

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“Siamo all’anno zero della cultura a Capri”. Questa la frase che il Sindaco di Capri, Giovanni De Martino, ha pronunciato il 9 agosto 2015 presso la Sala Donna Lucia Morgano del Grand Hotel Quisisana.

Quella che sarebbe dovuta essere l’inaugurazione della mostra di Silvana Galeone, La Sirena di Capri (un evento di elevato spessore artistico, organizzato dall’Istituto di Cultura Meridionale), è diventata teatro della tragicomica performance (chiamiamola anche figuraccia) del Sindaco Giovanni De Martino – il quale, ahinoi, rappresentava nell’occasione la cittadinanza caprese tutta.

Nello spazio del Grand Hotel Quisisana dedicato a Donna Lucia Morgano, Vittorio Sgarbi – personaggio politicamente controverso, ma di innegabile spessore in quanto critico d’arte – si è trovato a dover ricordare al Sindaco De Martino che Capri è in realtà da sempre luogo di cultura. “Capri è cultura e lo è da sempre – avrebbe detto Sgarbi -. Sembra che sia io il sindaco e lei il leader dell’opposizione”.

Battuta Infelice? Stravagante concetto di cultura? Semplice non conoscenza? Ragion di parte? Chissà. Forse un po’ di tutto. E’ difficile, infatti, capire per quale motivo il nostro prode Sindaco abbia deciso di oscurare secoli di storia e cultura, ignorando il fatto che la sala stessa in cui si è tenuto l’evento è intitolata a Donna Lucia Morgano. La quale è stata nume tutelare di artisti, scrittori, esuli, intellettuali e politici che hanno eletto Capri, a partire dalla seconda metà dell’Ottocento fino ad almeno la seconda metà del Novecento (per non parlare della presenza Greca e Romana sull’isola) a propria dimora.

Chissà cosa penserebbero di queste affermazioni improvvide e strampalate Massimo Gor’kij, Alberto Moravia, Elsa Morante, Curzio Malaparte – solo per dirne alcuni. Ma il sindaco l’ha mai letto un libro di Elsa Morante? Sa chi è e cosa ha fatto Gor’kij, perché è venuto a Capri? Sa perché l’imperatore Tiberio decise di costruire qui la sua villa nel secondo decennio dopo Cristo? Non sapremmo dire. Forse, possiamo cercare la risposta nelle stelle di questo cielo di Ferragosto, meteo permettendo.

L’anno zero della cultura. “Caspita, che frasone!”, verrebbe da dire. Ma Anno Zero non è il nome di un talk show? Anvedi er sindaco! Che zuzzurellone! Copia pure i nomi delle trasmissioni televisive. Caro Sindaco, ci dia retta. Meno televisione e più libri…

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