NAVIGARE NECESSE EST!
La recente sentenza del TAR Campania che accoglie il ricorso della società Capri Cruise, se da un lato può regalarci timore per l’arrivo di nuovi sbarchi e speranza per il ricorso che il Comune presenterà, dall’altro ci riserva molte perplessità su tutta la vicenda.
Lasciamo da parte l’aspetto amministrativo, brevemente a qualcuno è stato permessa una cosa e a qualcun altro no, solo aspetto per il quale un TAR può esprimersi nel merito e riteniamo anche il solo al quale chi vuol ricorrere possa legarsi, le perplessità nascono dalla reazione che abbiamo letto da parte dell’amministrazione di Capri.
Nel comunicato stampa del Comune si parla di sollecitare interventi di autorità superiori quali il Prefetto (il quale non sappiamo in che maniera possa intervenire nel merito di una sentenza del TAR) perché la citata sentenza pare creerebbe un ulteriore aggravio di flussi a danno di una struttura, il porto di Capri, che qualche anno fa fu giudicata insufficiente e che espone ad ulteriori rischi di incolumità pubblica già più volte segnalati.
Normale domandarsi: ma se c’è un problema di sicurezza perché ricorrere al TAR? L’amministrazione nella persona del Sindaco è il massimo responsabile, nel senso di tutore, della sicurezza dei cittadini, si può ricorrere in tal senso solo se il TAR avesse deliberato sulla questione sicurezza, cosa che non poteva fare perché non competente; del resto la materia del contendere riguardava il traghettamento di persone che già erano a Capri, con nessun aumento di flussi, ci pare di capire che Capri Cruise volesse traghettare alla Grotta Azzurra e in giro per l’isola persone che sarebbero comunque venute a Capri a prescindere.
Ora invocare il Prefetto potrebbe anche sollecitare lo stesso a dire: bene se non è sicuro, al momento, e giustamente, sospendiamo tutte le attività in attesa poi di capire chi ed in che misura stabilirà la sicurezza, chi ha stabilito che, in via provvisoria, tre società possono farlo ed una no? Quale è il criterio che ha stabilito che siamo sicuri con tre e non con quattro? E poi, se parliamo di sicurezza, il termine provvisorio ci appare almeno incauto.
Ciò che poi pone un ulteriore punto di dubbio è che chi oggi intende ricorrere al Prefetto, nella persona del Sindaco, non solo ha l’autorità per bloccare il porto, nelle zone a sua tutela, se lo ritiene non sicuro, ma anche non dovrebbe proprio aver dubbi sul fatto che il porto non è sicuro perché, non vorremo sbagliare, è stato proprio lui come professionista a relazionare al Sindaco precedente sulla non sicurezza del porto.
Forse tanti passaggi sono andati persi, stando dietro ad una Regione silente ad esempio alle istanze di distanziare gli accosti; non serve andare tutti al porto e bloccarlo, basterebbe al limite un’ordinanza ogni ora che per ragioni di sicurezza interdice il transito sulla porzione di Marina Grande di competenza comunale e poi, appena il traffico defluisce, si ritira l’ordinanza in attesa della prossima, così qualcuno dovrà ascoltare!
Ma il vero dubbio, se si percorre la strada della sicurezza, è che se arriva il Prefetto e blocca tutti, ma proprio tutti, tra questi tutti siamo pronti a scontentare qualcuno? Già una volta il tema della sicurezza è stato usato dal Sindaco Ciro Lembo come “la pistola da mettere sul tavolo delle trattative” ma poi?
Paolo Federico

